Biennale Internazionale d'Arte Rocco Dicillo
Triggiano

Le origini

Alcuni ritrovamenti archeologici, tra cui una tomba nella contrada San Lorenzo ritrovata nel 1902, che sono stati datati al III secolo a.C. spingono a pensare che già a quell'epoca si fosse stabilito un agglomerato urbano. La conformazione geologica piena di grotte d'altronde è favorevole all'ipotesi che l'uomo primitivo vi si possa essere stabilito. Tuttavia, la prima testimonianza scritta della città risale a un atto feudale datato 983 d.C., nel quale si prevede la concessione del borgo triggianese a Leone d’Argiro da parte dell’arcivescovo Pavone.

Sull'etimologia del nome vi sono almeno tre ipotesi, ad oggi ancora oggetto di dibattito. La prima è quella per cui il toponimo sia di origine latina, asserendo all'origine della città in epoca romana: "Triviani" va inteso quindi come "tre vie vecchie" (la prima sarebbe Via Ponte, che taglia la vecchia Triggiano in due, la seconda verso Bari e la terza verso il mare). La seconda ipotesi potrebbe essere quella derivante dall'imperatore Traiano, che in Puglia tracciò per l'appunto la via Traiana che collegava Benevento a Brindisi. Secondo questa ipotesi il nome della città deriverebbe appunto dal nome di questo imperatore, che la fondò fregiandola del suo nome. Da Traiano, quindi, con successive variazioni si arriverebbe al nome di Triggiano. La terza ipotesi è invece fondata più su congetture che su basi storiche: il nome potrebbe derivare da qualche patrizio romano che aveva colonizzato la zona, definito in seguito "locus Triviani". In ultimo, si è affermata una quarta ipotesi: quella per cui il nome Triggiano deriverebbe da un nome gentilizio romano, per l'appunto Trebius. Ad ora, tale ipotesi sembra essere accreditata anche da buona parte della storiografia pugliese.
La rinascita socio-economica

Triggiano


Per secoli il borgo di Triggiano rimase a livelli di vita primitiva. Il vero spartiacque del passaggio all'età moderna fu la fondazione nel 1466 dell'universitas triggianese, ossia la costituzione di Triggiano come entità amministrativa autonoma, non più dipendente da Bari. Quella data segna l'inizio dello sviluppo che porterà all'abbandono delle abitazioni nelle grotte, a favore di un borgo in muratura esterno alle mura col fossato che delimitavano il castrum originario. Lo studioso Battista ha osservato come questa rinascita urbanistica avvenne in concomitanza con l'insediamento a Triggiano nel XVI secolo di una colonia greco-albanese attirata, sia dai paesi d'origine che dal Regno di Napoli, dalle concessioni di terre offerte dal demanio che puntava all'espansione della nuova universitas attirando immigrazione. Questa immigrazione portò l'allora piccolo e arretrato centro abitato ai livelli demografici dei paesi contigui. Le popolazioni autoctone e immigrate si fusero subito. Un'altra data chiave dello sviluppo di Triggiano è il 1543, anno dello statuto con cui Bona Sforza, regina di Polonia e duchessa di Bari, ufficializza l'autonomia della città. Nel 1557 Bona Sforza donò Triggiano ai Pappacoda, che la reggeranno in qualità di principi fino al 1768.



Monumenti e luoghi di interesse

Chiesa di Santa Maria Veterana

Fu costruita a metà del XVI secolo su un preesistente edificio di culto medievale, rChiesa Madre di Triggianoisalente probabilmente al 1080 che, nonostante l'impianto basilicale a tre navate, era divenuto troppo piccolo per le esigenze di culto della cittadina.

Dopo che un nubifragio la danneggiò gravemente nel 1681, la chiesa venne restaurata sotto la direzione di fra Filino da Molfetta. Al 1746 risale l'apparato iconografico interno, opera di Nicolò De Filippis, allievo del pittore napoletano Paolo De Matteis: i soggetti dei dipinti variano da scene bibliche a momenti della vita della Vergine, quali la Natività, la Presentazione al Tempio, l'Incoronazione e lo Sposalizio con san Giuseppe.

A partire dal XIX secolo la chiesa fu ampliata a più riprese: nel 1832 venne costruita una nuova cappella, e dal 1907 al 1913 furono modificati la facciata cinquecentesca, della quale venne conservato solo i rosone, e gli interni, decorati in stile liberty. Nel 1982 in seguito a sondaggi sotto il piano di calpestio sono state ritrovate le fondamenta della chiesa medievale.
Altri monumenti

    * Chiesa di Santa Maria della Croce, costruita nel XVI secolo in stile barocco e a navata unica su una preesistente edicola votiva.
    * Chiesa della Madonna degli Angeli e convento dei Cappuccini, edificati nel 1616





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